venerdì 14 novembre 2014

INFERNETTO: L'AFFARE ALZHEIMER E MINORI IN FUGA

Si tratta del Centro Alzheimer "Le Betulle" di via Salorno 79-81: in teoria 30 posti letto per malati di Alzheimer, in pratica oggi ospita 18 ragazzi richiedenti asilo politico e altri 25 appena spostati da Tor Sapienza, dove è in atto una sorta di guerriglia sociale contro di loro. Inaugurato dal presidente del X Municipio, Tassone (PD), il 25 marzo del 2014 come eredità della precedente giunta, il centro si trova ora in mano un bel business perché nel marasma delle politiche sociali di Roma a guadagnare sono sempre le strutture che ospitano i meno fortunati.
Una struttura che si era addirittura prestata ad ospitare la inutile passerella di propaganda elettorale di Cecilie Kyenge (PD), che, cessato il mandato da ministro dell'integrazione del governo Letta nel febbraio 2014, a poco sarebbe stata eletta al Parlamento Europeo ma che dei problemi d'integrazione dell'Infernetto non si è mai occupata.
Gestito dalla cooperativa sociale Domus Caritatis, è adesso area fuori controllo: l'assessore  al Welfare e alla Salute del X Municipio di Roma Capitale, Emanuela Droghei (PD), moglie di Francesco D'Ausilio appena defenestrato come capogruppo capitolino del PD, non sa che pesci pigliare. Infernetto terra di ospitalità? Per gli affari, sempre. I numeri. I ragazzi non accompagnati, che arrivano sui barconi senza genitori, stanno aumentando fino a raggiungere cifre ingestibili: secondo i dati di Amnesty International, su 59.400 migranti sbarcati dal primo gennaio al 22 giugno 2014, più di 9.300 erano minori, dei quali oltre 6.000 non accompagnati. Significa che ogni mese arrivano in Italia dal mare mille bimbi senza genitori, 30 al giorno. Per ognuno, lo Stato riconosce 900 euro al mese. Ora i conti, per l'Infernetto, fateli voi.

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